Il Pomodoro, protagonista indiscusso delle tavole del Mediterraneo, colorato, salutare, immancabile condimento che ha chiesto diritto d’asilo ai paesi del “Mare Nostrum”.
Sì, perché il Pomodoro non è originario del “Bel Paese”, né dei paesi che con noi confinano, al contrario arrivò a far parte dei trattati gastronomici europei solo nell’ottocento; fino ad allora, infatti era considerato nient’altro che una pianta ornamentale esotica e di buon auspicio per l’amore.
I Pomodori, provenienti dalle Ande e conosciuti già dagli Atzechi, furono importati come piante ornamentali dagli spagnoli e per molto tempo il loro immenso valore culinario rimase ignoto. Nel frattempo la pianta si adattò perfettamente ai climi nostrani.
Oltre ad essere un ingrediente doc, nonché DOP, il Pomodoro ha moltissime proprietà: vantano un alto contenuto di vitamina C, (L’OMS indica che la quantità di vitamina C da assumere giornalmente debba essere pari a 45 mg. 100 gr di pomodori maturi ne contengono 25 mg, mentre 100 gr di conserva di pomodoro ne contiene 43 mg), contengono licopene, un antiossidante tra i più potenti e annoverato nella lista degli alimenti che proteggono dai processi di invecchiamento.
Come se non bastasse il Pomodoro è anche un buon alimento dimagrante in quanto stimolatore di carnicina, un aminoacido che trasforma i grassi in energia. Inoltre, come l’Anguria e il Cetriolo, se consumato senza sale, ha una funzione diuretica.
Insomma da pianta ornamentale a panacea, a cibo eletto e popolare allo stesso tempo, presente nei piatti della più ricercata cucina contemporanea così come nei piatti più semplice della tradizione.
Il “pomo d’oro” non fa che far onore al suo nome ormai da secoli, da quando ha scelto di onorarci con la sua presenza rigogliosa nelle nostre terre.